Una famiglia by Kenzaburō Ōe

autore:Kenzaburō Ōe [Ōe, Kenzaburō]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, General, Japanese Fiction
ISBN: 9788804431435
Google: DonNAAAACAAJ
editore: Mondadori
pubblicato: 1997-07-14T22:00:00+00:00

La versione secondo la quale i criminali avrebbero aggredito mio cognato per la rabbia provata dopo aver effettivamente visto il film mi lascia piuttosto scettico; mi sembra più plausibile piuttosto che abbiano agito sull'onda della pubblicità che aveva preceduto la sua uscita, travisandone il messaggio. Quando ci avviciniamo a una grande opera d'arte questa ci provoca uno sconvolgimento emotivo, e nello stesso tempo ci è dato di esaurirlo in relazione all'opera stessa, senza sfogarla al di fuori. Mi pare che i plot ben costruiti dei film di Itami riescano a innescare questo processo mentale .

3 .

Alla conclusione del mio soggiorno a Chicago, tenni delle conferenze all'università di Ohau e delle Hawaii. Poiché le notizie dal Giappone raggiungono le Hawaii prima del continente, molte persone mi diedero dei ragguagli sulle condizioni di Itami e sul contenuto delle sue conferenze stampa. Seppi che aveva dichiarato che fino ad allora aveva inteso porre al centro delle sue opere la "libertà", e che intendeva continuare a farlo.

Questo mi colpì molto, perché mi parve, senza semplificazioni di sorta, la verità .

Quando lo conobbi, al secondo anno di liceo, stava portando avanti una battaglia contro l'obbligo d'indossare l'uniforme, che rappresentava una costrizione quotidiana per lui impossibile da osservare - alla fine dovette rassegnarsi a cambiare solo i bottoni d'oro con dei bottoni neri. Non molto tempo fa mi capitò sotto gli occhi una sua fotografia, scattata durante una conferenza stampa in Europa, in cui portava una giacca con il collo alla cinese; curiosamente, quell'abbigliamento mi ricordò l'uniforme dell'Itami adolescente di quarant'anni fa .

Quando penso alle cose che vanno contro la libertà - per esempio oppressione, bigottismo, intolleranza - mi rendo conto che lui le ha patite tutte. A metà delle superiori lasciò la scuola, ma finì poi per ritornare sulla sua decisione e chiedere di essere riammesso; il professore di musica, però, che presiedeva quell'anno il consiglio di classe, oppose il suo veto. Era chiaro che Itami non avrebbe potuto parlare a sua discolpa quindi lo accompagnai in qualità di portavoce .

Ancora oggi posso sentire le sue parole, mentre difendevo il suo caso di fronte all'insegnante irremovibile: «Non fa niente, Kensauro» (era il mio soprannome a quel tempo) «Andiamocene». Se gli avesse permesso di tornare a scuola, Itami avrebbe sostenuto con noi gli esami di ammissione all'università, e probabilmente in seguito avrebbe avuto la possibilità di venire a contatto con professori in grado di soddisfare la sua sete spontanea di sapere. Invece, lasciata la scuola dovette affrontare subito il mondo reale, lavorando duramente come illustratore; anche se di sicuro quel lavoro agì su di lui come un "fertilizzante" per la sua successiva attività di regista, forse avrebbe potuto sviluppare il suo talento in un modo meno traumatico e più felice .

4 .

L'aggressione non ebbe serie conseguenze, per cui mio cognato fu dimesso dall'ospedale, e quasi subito cominciò a occuparsi del suo prossimo film. Venne a trovarci con sua moglie Nobuko Miyamoto, attrice di talento e protagonista di molti suoi lavori, e ci portò una parte dei

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